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Gay & Bisex

Il militare


di PECORA2010
25.06.2010    |    29.920    |    3 8.7
"A questo punto decisi di provare il tutto per tutto e mi tolsi completamente il pantalone della tuta da ginnastica che indossavo e mi sedetti sulla sua branda..."
Avevo 23 anni quando scaduto l’ennesimo rinvio scolastico e superato l’esame di maturità dovetti partire per il militare. Per la verità la cosa non mi dispiacque più di tanto, avendo ormai ben chiare le mie idee in fatto di sesso.
Partii per il famoso CAR che per fortuna era a pochi kilometri da casa per cui non subii neanche l’allontanamento da casa come accadde in seguito.
Dopo aver preso posto in camerata e le dovute visite mediche mi comunicarono che non potendo marciare per problemi legati ad una vecchia frattura dovevo seguire solo tutti gli orari ma poi durante la marcia del mio plotone potevo tranquillamente vagare nelle aree consentite non avendo impegni ben precisi.
Ovviamente approfittai del dolce far niente per scrutare quasi uno ad uno tutti i miei commilitoni, rendendomi conto di quanto siamo diversi l’uno dall’altro e quanti modi di vivere e di convivere esistono. Per la verità nessuno dei ragazzi, quasi tutti 18enni, mi colpì particolarmente ma dopo un mesetto circa ero stanco di seghe e seghette e cominciai proprio a cercare qualcuno voglioso e volenteroso che avrebbe gradito un pò di sesso.
Adocchiai e puntai un ragazzo, che chiamerò Marco, particolare per portamento e comportamento forse perché avevamo fatto amicizia e quando uscivamo spesso lo facevamo insieme. Ovviamente non sapevo come adescarlo e non sapevo neanche se lui ci stava o no ma appena seppi che era di guardia in camerata, approfittai per trascorrere un po di tempo con lui in tutta tranquillità.
Dopo la colazione mentre il plotone cominciò la sua marcia io rilasii in camerata e non trovandolo al suo posto, andai a cercarlo cercando di non farmi vedere.
Sorpresa!! Era steso in branda a sfogliare una rivista porno, non so proprio dire come se la fosse procurata, e con un gran rigonfiamento all’altezza della patta che massaggiava di tanto in tanto.
Quando mi vide balzò dal letto e cercava di giustificarsi, ma lo interruppi spiegandogli che per me poteva anche continuare e anzi se gli faceva piacere potevamo sfogliarla insieme quella rivista.
Lui accettò e così ci stendemmo sulla sua branda e commentando quasi tutte le foto finimmo tutta la rivista: ovviamente eravamo entrambi super eccitati e si capiva non solo dal rigonfiamento che avevamo ma anche da alcuni modi di fare.
Decisi che era arrivato il momento di provarci e con una scusa gli dissi che io scendevo un attimo a prendere le sigarette ma che sarei tornato dopo poco e che avrei informato il sott’ufficiale d’ispezione che sarei rimasto in camerata tutta la mattina.
Dopo neanche 10 minuti rilasii in camerata e chiusi la porta della stessa con il chiavistello che usavamo la sera quando andavamo a dormire. Mi diressi subito verso la cameretta di Marco ma non lo trovai. Speravo tra me e me che non fosse andato già a segarsi, invece era proprio nel bagno a segarsi ma appena mi vide cercò di sistemarsi ma non vi riuscì in virtù di un cazzo enorme che non riusciva a stare nelle mutande.
Lo tranquillizzai dicendogli di stare tranquillo e così dicendo mi accostai a lui cercando un qualsiasi contatto che di li a poco avvenne, infatti mentre lui cercava di uscire dal bagno io cercai di fermarlo con la mano che “involontariamente” urtò il suo pacco. A me salì un eccitazione fortissima ma anche lui non sapeva come comportarsi, sembrava imbambolato e ipnotizzato. Decisi di approfittare e con modi e parole dolci gli dissi che poteva continuare e contemporaneamente allungai la mia mano che con maestria scostai l’elastico degli slip e afferrai il suo cazzo che era di un caldo da morire e durissimo cominciando una lievissima sega.
A questo mio atteggiamento lui sembrava sciogliersi e cacciato meglio il suo cazzo fuori agli slip cominciai una bellissima sega che lo fece eccitare. Fu a quel punto che gli dissi di andare in cameretta e che potevamo stare tranquilli perché avevo chiuso la porta con il chiavistello autorizzato dall’ufficiale d’ispezione.
Giunti alla sua branda lui si tirò il suo cazzo fuori dagli slip e si fermò, come in attesa che continuassi quanto interrotto nel bagno, ma prima di ricominciare io tirai fuori anche il mio cazzo e presi in mano il suo ricominciando la sega. A questo punto eravamo quasi giunti all’apice ma mentre cercavo di spingerlo sulla sua branda, lui mi afferrò il cazzo e comincio anche lui a segarmi dolcemente facendomi impazzire di piacere.
A questo punto decisi di provare il tutto per tutto e mi tolsi completamente il pantalone della tuta da ginnastica che indossavo e mi sedetti sulla sua branda mentre lui si avvicinò alla porta della camerata per controllare che fosse ben chiusa. Quando torno si avvicinò a me a tal punto che avevo il suo cazzo a meno di 10 cm dalla mia bocca che prontamente aprii e lui con molta dolcezza mi infilo il suo cazzo in bocca e comincio a scoparmi facendomelo sentire fino alle tonsille.
Poi all’improvviso me lo tolse da bocca per mettersi in ginocchio davanti a me e prendere il mio cazzo in bocca ma dopo la prima leccata lo fermai e ci stendemmo sulla branda a modi 69 cominciano un reciproco pompino che ci porto ben presto ad una favolosa sborrata, lui nella mia bocca e io sulla sua branda non volendo che gli sborrassi in bocca. Il tempo di risistemarci e ci baciammo in bocca con la lingua. Lui sembrava non sapesse baciare tanto che gli chiesi se aveva mai baciato qualcuno e lui risposi che io ero il primo con il quale lui avesse fatto sesso.
Ovviamente tutti i giorni rimanenti fino alla fine del CAR ci spompinavamo a vicenda almeno una volta al giorno (un giorno per ben tre volte) ma lui già dal terzo giorno imparò a bere la mia sborra.
Allo scadere dei tre mesi fummo trasferiti in due destinazioni diverse e di lui non ho mai saputo più nulla ma ricordo benissimo il sapore della sua sborra!!
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